70 ANNI DI FUTURO PER BOSCH REXROTH ITALIA
L’eccellenza di Bosch Rexroth Italia nel campo dell’oleodinamica e della fluidodinamica non è un traguardo degli ultimi anni, ma un tratto distintivo e fondativo del carattere della società sin dalla sua fondazione. In questo articolo ripercorriamo gli esordi dei primi anni per scoprire, documenti alla mano, come è nato e si è forgiato il carattere e il know-how che ci permettono di essere at-the-edge nelle tecnologie, e partner affidabili per i nostri clienti.
Un sapere tecnico senza tempo
Già dal 1960, la Ruhrital S.n.c. prima e l’Oleodinamica Ruhrital S.p.a. poi – antesignane della Bosch Rexroth Italia di oggi – erano attive nel campo della redazione e pubblicazione di periodici e manuali tecnici sulla meccanica dei fluidi e delle sue applicazioni. Non erano dunque solo soggetti economici fruitori della conoscenza tecnica oleodinamica, in anni in cui era poco diffusa, ma erano produttori loro stessi di sapere scientifico.
Nell’Aprile del 1960, insieme ai fondatori della casa editrice Tecniche Nuove, il personale tecnico della Ruhrital, specialmente nelle figure degli Ing. Karl Pfotenhauer e Ing. Hanno Speich, pubblicavano il primo volume de “l’Oleodinamica : Rivista tecnica Bimestrale”, periodico di grande fortuna – esistente tutt’oggi col nome di “Oleodinamica e Pneumatica” – e principale riferimento nella pubblicistica di settore.
Non solo vendita, ma divulgazione
Sin dal primo numero, la rivista trasmette il carattere della società che la redige, e dalle sue pagine emerge la natura non esclusivamente commerciale dell’azienda, che non si limita solo a vendere componenti o realizzare centrali e impianti, ma agisce come un polo di sapere tecnico scientifico sulla fluidodinamica. Tramite “l’Oleodinamica”, la Ruhrital raccoglie domande e feedback dei lettori e dei clienti, li consiglia sugli arrangiamenti tecnici, aggiornandoli sulle tecnologie più innovative a disposizione, e divulga il più possibile la conoscenza di schemi, modelli, disegni, soluzioni e applicazioni riguardanti il mondo dell’idraulica industriale.
Per citare direttamente il primo numero:
Questo attivismo scientifico porta alla rivista grande notorietà nell’ambito ingegneristico, al punto che dal 1963 Tecniche Nuove la acquista, gestendo da lì in avanti la pubblicazione in autonomia, ma mantenendo un profondo legame con la Ruhrital, nella produzione degli articoli e nella consulenza ai lettori.
In cattedra da quasi sessant’anni
Come accennato, non solo di periodici è fatta la produzione pubblicistica dei tecnici della Ruhrital, ma anche di manuali, tutt’oggi utilizzati nei politecnici e nelle facoltà delle principali università italiane. Il manuale “L’Oleodinamica – principi – componenti – circuiti” risale al 1968, ed è stato riedito in sei edizioni, fino agli anni Novanta, dove è stato poi sostituito da un testo – sempre redatto da Hanno Speich e Aurelio Bucciarelli, ingegneri della Rexroth italiana – “Manuale di oleodinamica : dai principi alla meccatronica” più aggiornato e dedicato anche alle tecnologie più recenti.
Il 1968 non è solo l’anno in cui si corona con un primo manuale universitario il successo del sapere tecnico della Ruhrital, ma anche sul piano pratico e commerciale, l’azienda ottiene un enorme successo.
Il decollo, con la siderurgia
Il ’68 è difatti l’anno in cui l’Oleodinamica Ruhrital S.p.a., che già collaborava in modo approfondito con Rexroth, viene scelta dalla Italimpianti per realizzare tutta la parte idraulica del nuovo impianto Italsider di Taranto, inaugurato nel 1964 ma ancora in aggiornamento ed espansione. Nello specifico, la commessa con Italimpianti fu enorme, e comprese la fornitura dell’equipaggiamento idraulico per lo stabilimento. Nello specifico, fu fornito tutto il materiale per il funzionamento degli escavatori a pale del parco minerario, necessari all’estrazione del calcare usato come riduttore durante la fusione. Seguirono le componentistiche idrauliche per due altiforni, per due laminatoi a caldo e due a freddo, e per quattro forni a longheroni.
La commessa vide una profonda sinergia anche in fase di progettazione tra l’Oleodinamica Ruhrital, la Italimpianti, che si occupava della realizzazione dello stabilimento per il cliente Italsider, e la Rexroth GmbH tedesca. La fornitura si articolò tra il 1968 e il 1975, e in questi anni la collaborazione tra Ruhrital e Rexroth sfociò nell’acquisizione della società italiana da parte dell’azienda di Lohr: il 75% acquisito nel 1971 e il 100% nel 1975.
Il legame con Italimpianti
Le commesse del settore siderurgico occuparono, per i primi due decenni di vita dell’azienda, la quota principale nel bilancio societario, e gli introiti di Taranto permisero poi una grande espansione dell’azienda, che acquisì in Cernusco sul Naviglio l’attuale sede.
L’Italsider di Taranto siglò anche l’alleanza progettuale tra l’allora Rexroth Ruhrital e l’Italimpianti – fabbrica di fabbriche della Finsider, oggi divisa tra Tenova e Fisia Italimpianti – che si appoggerà per tutti gli anni Settanta e Ottanta a Rexroth, realizzando a quattro mani acciaierie in moltissimi paesi: dall’acciaieria di Esfahan in Iran al tubificio Volskij in Unione Sovietica, dal polo siderurgico di Bokaro in India al laminatoio pellegrino di Annabà in Algeria, sino al colossale impianto cinese di Tianjin, dove Rexroth Italia fu la punta di lancia nella penetrazione del gruppo di Lohr in Cina.