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Il Quality Management: un Key Success Factor per garantire la qualità di prodotti e servizi per i clienti minimizzando i costi

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Lean Production e il Quality Management sono inestricabilmente interconnessi tanto nei processi quanto nella teoria. Da un lato la Lean Production focalizza gli sforzi sull’ottimizzazione dei processi aziendali con il fine dell’aumento del throughput, riducendo drasticamente gli sprechi. Dall’altra il Quality Management assicura che i prodotti ed i servizi realizzati soddisfino le richieste dei clienti (denominate caratteristiche critiche per la qualità – Critial To Quality) nel rispetto della conformità di standard operativi e norme di regolamentazione vigenti nel settore di riferimento. Questo rappresenta un Key Success Factor per il successo di un’impresa ed un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

Il Quality Control

Il Quality Control è uno dei Pilastri del Lean World Class®, la metodologia proprietaria di Bonfiglioli Consulting. Questa metodologia rappresenta l’evoluzione del Lean Thinking e del WCM, amalgamando i due approcci e portando il rigore metodologico del WCM sull’intero flusso del valore, ambito tipico del focus End to End (E2E) del Lean Thinking.

La qualità deve essere ricercata e progettata già nella fase di design del prodotto, ma soprattutto nella fase di produzione con il supporto di una struttura organizzativa che permetta da un lato di perseguire e migliorare continuamente la soddisfazione dei propri clienti e dall’altro di rendere sempre più efficaci ed efficienti le proprie modalità operative.

Il Quality Control diventa, così, un elemento strategico per migliorare la capacità del processo produttivo di non generare difetti e quindi aumentare la soddisfazione del cliente finale. Identificando correttamente e preventivamente la fonte delle difettosità si riesce ad attaccarla impedendo che si ripresenti oggi e domani

Ma quali sono le attività principali?

  • Deployment dei difetti e scarti per analizzare l’origine delle NC (QA Matrix)
  • Definizione delle condizioni per garantire la qualità desiderata e la capability di processo (Quality Network)
  • Definizione di Standard Operating Procedure (SOP)
  • Analisi e risoluzione degli errori umani (grazie ai Pilastri del People Development e del Workplace Organization, pilastri che analizzeremo negli articoli che saranno pubblicati nei prossimi mesi. Stay Tuned!)

Il Pillar Quality Control si sviluppa in 7 Step:

  • Step 1: Comprendere lo stato attuale e selezionare punti di intervento
  • Step 2: Ripristinare le condizioni di base in ambito Quality
  • Step 3: Certificare le performance aziendali e prioritizzare gli interventi necessari al miglioramento delle stesse
  • Step 4: Migliorare le performance aziendali attraverso la conduzione di progetti di miglioramento focalizzati alla riduzione delle difettosità croniche
  • Step 5: Definire le condizioni per lo zero difetti e migliorare le performance fino al livello di servizio desiderato
  • Step 6: Ridurre il Costo della Qualità attraverso la digitalizzazione
  • Step 7: Miglioramento dell’efficacia ed efficienza delle metodologie garanti delle condizioni per zero difetti

I vari Step permettono di passare da un approccio reattivo, Step 1-2, ad una fase preventiva Step 3-4 e arrivare ad un approccio proattivo, Step 5-6-7.

La fase reattiva ha lo scopo di ri-definire il modello complessivo di gestione della qualità (in merito a processi a perimetro, sistemi, persone) e di implementare i miglioramenti necessari a riallineare ad esso l’operatività.

Nella fase preventiva si implementano gli elementi di gestione dei fenomeni e di risoluzione delle problematiche a maggior impatto sulla bottom line aziendale (maggiore redditività; incremento di produttività; aumento della customer retention)

Nella fase proattiva si raggiunge l’Operational Excellence al minimo costo, attraverso il riesame delle caratteristiche critiche della qualità definite in fase di sviluppo del prodotto o servizio, la ridefinizione delle condizioni operative garanti dello zero difetti ed attraverso la ricerca di opportunità date dall’integrazione digitale

Standardizzare significa stabilire degli standard per i metodi di lavoro e metterli in atto. Questo diventa un aspetto strategico anche nel Quality Control.

I vantaggi del Quality Control nella Lean Production

Con l’integrazione dei sistemi digitali nel ciclo produttivo è possibile rendere stabili i costi di produzione e successivamente ridurre l’entità delle perdite, comprese quelle qualitative.

In ambito Operations, e più in particolare nel Manufacturing, si è assistito negli ultimi decenni allo sviluppo ed alla progressiva implementazione di sistemi MES (Manufacturing Execution System) per la gestione integrata del ciclo produttivo con il fine di consolidare dati di tempi e costi effettivi di produzione, nonché l’entità delle perdite tecniche (fermi per guasti; micro-fermate; …), perdite organizzative e perdite qualitative – comunemente rappresentate come complemento a 100% dell’OEE. Diventa strategico integrare aspetti di Quality Management per abilitare opportunità di miglioramento attraverso la gestione formalizzata delle Non Conformità e di Azioni Correttive e Preventive (CAPAs – Corrective Action And Preventive Action).

Grazie a questa integrazione digitale degli indicatori del Quality Control è possibile trasformare i dati in informazioni accurate per assicurare la qualità di prodotto o servizio (CTQ – Critical To Quality). Inoltre, si innesca un circuito virtuoso di apprendimento dai prodotti e servizi già immessi sul mercato: la voce del cliente (VoC – Voice Of the Customer) espressa con reclami o campagne di rilevazione della Customer Satisfaction viene analizzata con un’attenzione ai failure rispetto ai diversi elementi prestazionali o di performance di prodotti o servizi.

Il ruolo di Bosch Rexroth nell’implementazione della Lean Production: ctrlX AUTOMATION

La Lean Production, come più volte ribadito, è in estrema sintesi un metodo per snellire i processi, renderli più̀ flessibili e veloci, allo scopo di raggiungere maggiori economie di scala. Un obiettivo che prescinde obbligatoriamente dalla capacità di fornire prodotti e servizi di assoluta soddisfazione per i clienti, e che può essere centrato solamente accentuando la tendenza all’automazione, proprio in chiave di Quality Management.

Garantire maggiore flessibilità dei processi produttivi, condizione necessaria in ambiti nei quali si rende necessaria una frequente re-ingegnerizzazione degli impianti per assecondare produzioni miste, o in cui le linee di produzione vanno adeguate in tempo reale per attuare cambi di formato (è il caso rispettivamente dell’automotive e del food & packaging, per citarne un paio), è un’esigenza da coniugare con il mantenimento degli standard più elevati in termini di qualità del prodotto.

Sono obiettivi che possono essere perseguiti unicamente attraverso una spiccata vocazione digitale, una gestione integrata del flusso informativo all’interno della catena produttiva. Il ragionamento è sempre più tradotto nella pratica avvalendosi di ecosistemi aperti in grado di rendere virtuosa nei fatti la collaborazione tra fornitori, partner e clienti.

ctrlX AUTOMATION 

Ne è esempio la piattaforma ctrlX AUTOMATION di Bosch Rexroth, concepita con un’architettura aperta, flessibile e basata sull’unità di controllo industriale ctrlX CORE, caratterizzata da alte prestazioni e orientata alla comunicazione. Tra le sue peculiarità il fatto di essere realizzata su sistema operativo real-time Linux con standard aperti, sulla tecnologia delle app, sull’engineering web-based e su funzioni di connettività IoT complete, così da rispondere in maniera compiuta e integrata alle tendenze di digitalizzazione della meccanica.

La grande novità di ctrlX AUTOMATION consiste nella possibilità di passare dal concetto di programmabilità a quello di configurabilità con la creazione di app specifiche che consentono una configurazione rapida e intuitiva senza programmazione.

ctrlX IoT è incluso come standard in ctrlX AUTOMATION. Integrando le soluzioni IoT nel nucleo dell’hardware, è possibile iniziare immediatamente l’implementazione.

Obiettivi raggiunti:

  • Condizioni ideali di zero difetti
  • Ridisegno dei processi, gli strumenti e l’organizzazione necessaria al raggiungimento dei target, passando da un approccio reattivo, ad uno preventivo ed infine reattivo
  • Crescita delle competenze delle risorse per risolvere e prevenire i problemi di qualità;
  • Rapida riduzione delle perdite per la non qualità.

Quali sono gli altri Pillar della Lean Production? Scopri il Cost Deployment e il Lean Safety

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