Idraulica connessa e sostenibilità: il caso Miramondi e Bosch Rexroth
La collaborazione tra Miramondi e Bosch Rexroth è un esempio di come l’idraulica connessa possa assecondare l’esigenza di sostenibilità ambientale anche in settori in apparenza “ostili”, come le aziende metallurgiche.
La moderna oleodinamica e la sostenibilità ambientale potrebbero sembrare due concetti opposti, ma il progetto di Bosch Rexroth e Miramondi, azienda manifatturiera specializzata nella costruzione di impianti per la lavorazione della lamiera, dimostra che è possibile creare un connubio tra i due. Come è nata questa collaborazione di successo? Lo hanno spiegato Giacomo Gatti, Hydraulic Engineering Dep. di Miramondi, e Stefano Peschiaroli, Sales Product Management Industrial Hydraulics Bosch Rexroth Italia.
Ripercorriamo insieme la storia di questa partnership.
Miramondi e Bosch Rexroth: l’idraulica connessa al servizio di una partnership vincente
Miramondi è un’impresa manifatturiera che progetta e realizza impianti automatici customizzati per la lavorazione della lamiera a freddo, trasformando il materiale grezzo in ingresso in prodotti del mondo degli elettrodomestici, come il cestello della lavatrice, il cabinet di un’asciugatrice o la porta di un frigorifero.
In questo tipo di stabilimenti, uno dei maggiori consumatori di energia sono le presse idrauliche, che spesso richiedono molta energia per il loro funzionamento. Per risolvere questo problema, Miramondi ha collaborato con Bosch Rexroth, per sviluppare un progetto finalizzato ad ottimizzare il ciclo di lavoro degli impianti e installare sistemi di riduzione dell’impatto energetico. Il risultato è stato un contenimento dei consumi elettrici, grazie all’implementazione di gruppi energetici a giri variabili su presse idrauliche.
Peschiaroli approfondisce i risultati ottenuti. Esiste una correlazione stretta tra idraulica connessa e risparmio energetico, basata sull’evidenza che non tutte le fasi di un ciclo produttivo richiedono la massima potenza di cui un sistema è capace. Anche le presse, infatti, durante le diverse fasi di lavorazione vivono momenti in cui necessitano di maggiore energia e altri in cui ne richiedono in misura minore. Per i sistemi di efficientamento prodotti e distribuiti da Bosch Rexroth si può parlare di energy on demand: l’inverter gestisce le varie fasi in cui viene richiesta meno energia adattando il numero di giri del motore elettrico e generando così un significativo risparmio energetico ed economico.
Non solo risparmio energetico: gli altri vantaggi del progetto
L’ottimizzazione del programma delle macchine, possibile grazie all’utilizzo di motori a giri variabili, rappresenta un grande risparmio che non potrebbe essere conseguito attraverso l’intervento dell’idraulica tradizionale. Ma i benefici non finiscono qui. È sempre l’idraulica connessa, motore del successo di questa collaborazione, a garantire ulteriori vantaggi: offre infatti l’opportunità di monitorare costantemente i componenti degli impianti, acquisendo molti parametri relativi ai sensori di pressione o allo stato di salute delle valvole. Ciò si traduce in una serie di benefici, dalla semplificazione della diagnostica in fase di commissioning all’opportunità di effettuare da remoto la manutenzione delle macchine.
In conclusione, l’esempio di Miramondi e Bosch Rexroth dimostra che l’oleodinamica moderna può essere sostenibile: l’utilizzo di tecnologie come l’idraulica connessa permette una riduzione dei consumi energetici senza compromettere le prestazioni delle macchine. L’efficienza energetica è un obiettivo importante per le aziende che vogliono ridurre l’impatto ambientale e le iniziative come quella di Miramondi rappresentano un passo concreto verso una produzione più sostenibile e responsabile.
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